Il dottore, quindi, architetta un piano diabolico: spacciandosi per un vecchio amico di famiglia, invita il Drago Sputafuoco a prendere un aperitivo al bar del paese e approfitta di una sua distrazione per versargli nel bicchiere la medicina, che il mostro tracanna in un solo fiato. Ma ecco che il Drago, resosi conto dell’inganno, inizia a sputare fuoco colorato. Dalla sua bocca partono fiammate verdi, fuxia e blu, più forti e più potenti di prima. La pozione non ha funzionato, anzi…ora il Drago è ancora più pericoloso e il Re è sempre più disperato.
La situazione è fuori controllo. Con un solo starnuto, il Drago ha emesso una fiammata che ha incenerito un palazzo di otto piani! I boschi dei paesi vicini stanno bruciando senza sosta e il fiume, da cui i pompieri attingono acqua per spegnere gli incendi, è ormai prosciugato. “Cosa posso fare?”, si domanda il Re. Poi, all’improvviso, gli viene un’idea. “Potrei chiedere l’aiuto dei Pasticciotti”, pensa tra sé e sé. “Del resto, con i loro manicaretti sono riusciti a catturare anche il temibile lupo di Montilassù…e poi, sono i miei fidati pasticceri di corte…”. Il Re si scapicolla in pasticceria e, tutto affannato, chiede ai Pasticciotti di preparare un dolce che possa rendere innocuo il Drago Sputafuoco. “Ma come mai potremo aiutarla, Sua Maestà?”, gli domanda perplesso Papà Babà. “Non siamo mica dei pompieri!”, borbotta irritata Mamma Meringa.
Crostatina, che dalla cucina ha sentito tutta la conversazione, pende il ricettario di Nonno Mascarpone e inizia a sfogliarlo. “Ciambellone all’acqua”, legge sottovoce. “Servono solo zucchero, farina, 3 uova, lievito, un po’ d’olio di semi e…l’indispensabile acqua! Dopo tutto, cos’è che spegne il fuoco meglio dell’acqua!??”. “Mamma! Papà! Sua Maestà!”, urla gioiosa la bimba raggiungendo il gruppetto di adulti. “Ho trovato la soluzione ai vostri problemi! Un soffice ciambellone all’acqua spegnerà le fiamme nella gola del Drago e lo renderà innocuo come un agnellino!”. “Brava Crostatina! Come abbiamo fatto a non pensarci prima?”, si chiedono Mamma Meringa e Papà Babà, fieri della loro figlioletta.