I Pasticciotti e l'albero di gelso

È una torrida mattina d'estate e la pasticceria dei Pasticciotti è semi deserta. Molti clienti, infatti, sono fuggiti dalla città per cercare un po' di refrigerio nelle vicine località di villeggiatura. "Dobbiamo approfittare di questa tregua lavorativa per fare provviste, ragazzi miei", spiega Mamma Meringa a Caramello e a Crostatina. "Eh sì", conferma Papà Babà, "la dispensa è quasi vuota!". "Per l'esattezza, sono rimasti solo tre vasetti di marmellata. Quindi potreste andare nel bosco a raccogliere fragole e lamponi da trasformare in ottime confetture", dice Mamma Meringa allungando ai ragazzi due cestini di vimini.

Caramello e Crostatina, felici di trascorrere qualche ora all'ombra degli alberi, si avviano lungo il sentiero che conduce al bosco. In questa stagione, i cespugli sono carichi di frutti rossi che aspettano solo di essere raccolti. "Facciamo a gara a chi ne raccoglie di più!", propone Crostatina.

I ragazzi iniziano a raccogliere i frutti, facendo attenzione a non schiacciarli. Il bosco è un posto molto tranquillo e il silenzio è interrotto solo dal cinguettio degli usignoli. Ma all'improvviso si sente una vocina che mormora: "Ehi, ragazzi, sono qui... ". Caramello si gira verso sua sorella e le chiede: "Cosa hai detto?". "Io?", domanda a sua volta Crostatina, "credevo fossi stato tu a parlare!". Mentre i due fratelli si guardano negli occhi spaventati, si sente ancora la stessa vocina che sussurra: "Giratevi, sono qui, dietro di voi!". I giovani pasticceri si voltano, ma vedono solo alberi e cespugli. "Basta con questi scherzi! Qui non c'è nessuno!", protesta Crostatina iniziando a tremare come una foglia. "Sono proprio qui, davanti a te!", continua la voce misteriosa.

Davanti a Crostatina c'è solo un albero di gelso carico di more rossastre. "Mah... ", bisbiglia Caramello rivolto a sua sorella, "io davanti a te vedo solo un albero!". "Infatti sono un albero!", risponde la vocina con tono spazientito. Caramello e Crostatina osservano meglio il gelso che hanno di fronte e, nella ruvida corteccia del tronco, intravedono un volto dalle sembianze umane: due occhi scuri che li fissano, un nasone sproporzionato e una bocca piuttosto larga che si confonde con le striature del legno. I ragazzi non credono ai loro occhi! "Ma sei un albero! Come puoi parlare?", mormora stupita Crostatina. "È una lunga storia... ", risponde il gelso singhiozzando, "se volete ve la racconto... ".

Caramello e Crostatina si siedono sulle radici dell'albero parlante e ascoltano per filo e per segno la sua triste storia: "C'era una volta un taglialegna che viveva felice insieme alla sua cara moglie. Un giorno la moglie scoprì di aspettare un bambino e ben presto si indebolì: rifiutava qualunque cibo, tranne le more di gelso che crescevano sull'albero di una strega che abitava accanto alla loro casetta. La moglie insisteva affinché il marito le portasse quelle more rosse e succose, ma lui cercava di farle cambiare idea perché la strega era molto cattiva ed egoista. Un giorno le condizioni di salute della donna peggiorarono e il marito, preoccupato, decise di procurale quelle famose more di gelso. Entrò nel giardino della strega e raccolse in fretta qualche mora, ma proprio in quel momento vide comparire davanti a sé la strega cattiva che, furibonda, gli lanciò una maledizione: al compimento del diciottesimo anno, la creatura che sua moglie portava in grembo si sarebbe trasformata in un albero di gelso nero!"

"E quell'albero sei forse tu?", chiede Crostatina al gelso. "Proprio così!", risponde piangendo l'albero. "Il mio nome è Morena e, come profetizzato da quell'orribile strega, il giorno del mio diciottesimo compleanno, mentre passeggiavo nel bosco, mi trasformai in un albero di more di gelso, lo stesso da cui mio padre aveva raccolto i frutti che tanto piacevano alla mia mamma. Al posto delle gambe mi crebbero queste nodose radici, il mio corpo si trasformò in un tronco rivestito di corteccia e i miei lunghi capelli neri divennero foglie". "E nulla può spezzare questo crudele incantesimo?", chiede Caramello rattristato. "Solo il bacio di un principe potrà annullare la maledizione... ", risponde sconsolata Morena, "... ma nessun principe si metterebbe mai a baciare un albero e io sono condannata a restare un gelso per tutta la vita", mormora la ragazza-albero tra le lacrime.

"Non ti preoccupare, Morena, noi siamo i pasticceri di corte e il principe non può vivere senza le nostre brioche alla crema", ridacchia Caramello. "Lascia fare a noi", dice Crostatina accarezzando la corteccia del gelso.

I giovani Pasticciotti si precipitano al Palazzo Reale con uno speciale omaggio per sua maestà il principe Filippo, fratello minore del Re di Regnodorato. Il principe accoglie i suoi pasticceri preferiti ringraziandoli per l'enorme cabaret di paste che gli hanno portato in dono e gli chiede quale sia il motivo della gradita visita. Ascoltata tutta la storia, il principe esplode in una risata: "Hahah! Mi dispiace, ragazzi, ma io non credo nelle favole e ho cose molto più importanti da fare! Presto, sellate il mio cavallo", ordina Filippo agli stallieri. "Come preferisce, sua maestà", gli risponde Caramello andandosene con il vassoio di brioche ripiene di crema e amarene. "Ehi, che modi sono questi? Perché portate via quei deliziosi croissant?", chiede indispettito Filippo. "Se ci farà il favore di baciare il tronco del gelso nero che cresce nel bosco, riavrà questi croissant e molto di più... ", risponde risoluta Crostatina. "Ah, è così, dunque? Mi prendete per la gola? Va bene, affare fatto... tanto, è solo un albero!", ribatte scettico il principe.

Caramello e Crostatina conducono il principe nel bosco e lo portano al cospetto dell'albero di gelso. Il principe, tra lo scocciato e il divertito, si sforza di abbracciare il tronco dell'albero e bacia la ruvida corteccia che lo ricopre... ed ecco che per magia l'albero si trasforma in una bellissima ragazza con i capelli neri come l'ebano, gli occhi azzurri come due laghi di montagna e la pelle candida come la neve. Filippo non crede ai suoi occhi e non riesce a smettere di guardare quell'incantevole creatura, che a sua volta lo osserva traboccante di gratitudine per averla liberata dall'orrido maleficio della strega. Cupido ha scoccato la sua freccia e tra i due giovani è amore a prima vista.

Alcuni mesi dopo, a Regnodorato si celebrò il matrimonio più sfarzoso del secolo, quello tra il principe Filippo e Lady Morena. Caramello e Crostatina furono insigniti dei più alti onori del regno per aver liberato la principessa di Regnodorato dall'incantesimo e, per l'occasione, prepararono una torta nuziale di quattro piani, ripiena di crema al limone e decorata con le immancabili more di gelso.

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